giovedì 29 marzo 2012

I semi di Vandana

Martedì, dopo l'incontro del nostro gruppo a Bergamo, abbiamo avuto l'occasione di andare ad un convegno la cui ospite d'onore era Vandana Shiva. In generale non ha detto nulla di nuovo rispetto a quello su cui riflettiamo già da molti anni, però la serata ha fatto scaturire in noi molte riflessioni. Ha parlato della necessità di un'agricoltura basata sul cuore e dell'esperienza di Navdanya, un network di seed saver diffuso in molti paesi del mondo. Uno dei momenti più emozionanti è stato quello in cui un rappresentante di Civiltà Contadina di Bergamo le ha regalato un vasetto con i semi autoctoni della bergamasca, chiamandoli semi di libertà. Eh, sì, libertà dalle multinazionali che costringono i contadini ad acquistare semi sterili che non danno altri semi, libertà dalle leggi che vietano di conservare i semi, libertà di proteggere ciò che mangiamo e più in generale la Vita.

 Ovviamente il discorso è girato attorno ai massimi sistemi e anche a domande più specifiche tipo "Come fare a ritornare alla terra se a Bergamo, per esempio, abbiamo 750 metri quadrati a testa di terra a causa delle cementificazione?" le risposte sono state molto generali. Ovviamente! Lei parla di cambio di paradigma e per cambiarlo dobbiamo cambiare le nostre menti, vedere le cose da altri punti vista, essere sovversivi. E per farlo c'è bisogno di creatività, di soluzioni nuove, inusuali, sorprendenti.


Ed è questo che ci ha fatto riflettere. Come mai di fronte a tutte queste inuguaglianze, ai nuovi latifondisti che possiedono appezzamenti sempre più grandi di terra mentre la gente comune deve tirarsi il collo per guadagnare 1000 fottutissimi euro e non vedere la famiglia, nessuno, come diciamo noi, "sbrocca", nessuno o pochi cercano di trovare altre vie d'uscita, di dire al diavolo il mutuo, il padrone, i finti agi e non comincia ad autoprodursi il cibo, i vestiti, gli utensili di cui ha bisogno? Perchè poche persone vedono il ritorno alla terra come una via possibile, forse una delle poche praticabili nel prossimo futuro? Cosa spaventa? Lasciare le sicurezze? ma è sicurezza non sapere se arriverai alla fine del mese? essere in balia di aziende che da un giorno all'altro possono lasciarti a casa? avere un mutuo variabile che può diventare stratosferico? boh, sono riflessioni, non pensiamo di avere la verità in tasca, anzi... continuiamo a caminar preguntando e nel frattempo cerchiamo di percorrere un'altra via, che è quella del fare insieme, di "rischiare" di legarsi affettivamente ed economicamente ad altre persone, di cercare di superare la diffidenza negli altri che a forza abbiamo dovuto imparare, di provare a ridurre i nostri bisogni all'essenziale per arrivare al midollo della Vita, di nutrirci di cibo vivo, di amare nostra Madre, la Terra.

Primavera, tempo di semine, che anche queste parole siano semi che cadono in terreni fertili. Vi abbracciamo con calore di sole.

1 commento:

  1. il seme che va sotto terra non sa cosa diventerà! ma sa che deve andarci e morire come seme per diventare col tempo (clima e giorni) una pianta! che forse farà un seme solo, oppure cento! che si espanderanno sulla Terra, oppure in piccoli Orti Locali....ma: CHE IL SEME VIVA!!!! [Michele]

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