martedì 6 dicembre 2011

Asce di guerra

Questo è un post che potrebbe sembrare non c'entri nulla con questo blog, ma forse, a guardar bene, il legame c'è.

Recentemente abbiamo letto un romanzo, vecchio, del Wu Ming, il titolo è Asce di guerra. E' scritto insieme a Vitaliano Ravagli e ne ripercorre la biografia, intrecciandola con i tempi nostri e con la storia in pillole dell'Indocina. Parla della fine della seconda guerra mondiale in Italia, di guerra civile, di resistenza e dei primi anni del dopoguerra. Noi siamo stati molto colpiti da quanto poco sappiamo di quel periodo, da quanto poco si studia il clima che si respirava in Italia alla fine degli anni '40, di quanta poca giustizia sia stata fatta.
Ci siamo incazzati, abbiamo pianto, ci siamo preoccupati, pensando a quanti fascisti sono rimasti impuniti, anzi hanno ripreso i propri posti di potere senza che nulla fosse, a tutti i livelli, sia nei piccoli paesi, sia nelle istituzioni. Ma provate ad immaginarvi che quello che aveva tagliato i capelli a vostra moglie, o aveva fatto bere olio di ricino a vostro nonno, o peggio aveva torturato (perchè le torture ci sono state e pesanti e non ce le hanno raccontate!!) vostro fratello, finita la guerra civile, mentre ancora state festeggiando perchè è finita e il fascismo è sconfitto, lo vedete passeggiare tranquillo sul marciapiede, viene a prendere un caffè nel vostro stesso bar e torna al suo lavoro di sempre. Come vi sentireste? Eppure è successo. E ci sono tante, tantissime storie di gente che non si è
rassegnata e ha continuato a lottare, chi con la violenza, facendosi giustizia da solo, chi denunciando ogni sopruso e tenendo viva la fiamma della resistenza anti-fascista, quella vera. Queste storie - dice il Wu Ming - sono asce di guerra da disseppellire, per tener viva la memoria, ricordarci che partigiani e repubblichini non sono la stessa cosa, che l'Italia non ha vinto contro il fascismo, perchè purtroppo è ancora vivo, vegeto e pure supportato dal potere.

E allora parliamo con gli anziani, finchè siamo ancora in tempo e ce n'è ancora di lucidi, chiediamogli di raccontarci che aria si respirava, com'è che per la voglia di pace e di ricostruire il paese non si è fatta giustizia, cos'è successo? Certamente l'Italia è grande e le situazioni diverse, qualcuno ha visto le rappresaglie partigiane e gli son "scaduti" i propri eroi, mentre altri qualche "piccola soddisfazione" contro qualche fascistone tornato al suo posto se l'è presa. C'è chi ha vissuto il clima del dopo-guerra come una lenta rinascita e chi si è visto ugualmente povero e vessato come prima. C'è chi aveva la tessera del partito per riempire la pancia e chi si è sempre rifiutato e girava con la stella rossa sul petto. Com'è difficile capire un periodo storico, anche quando ci si è dentro. Ci siamo spesso chiesti da che parte saremmo stati? avremmo avuto il coraggio di andare sulle montagne? o saremmo stati come i nostri nonni che non hanno preso posizioni così definite? avremmo capito il fascismo?
Certamente è una storia che vogliamo raccontare a nostra figlia e che ci insegna a tenere le antenne vigili. Sono tempi duri ed essere lungimiranti è difficile. Navighiamo a vista e cerchiamo di prepararci meglio che possiamo agli scenari che ci attendono. Ascoltiamo gli anziani, impariamo dai loro errori, disseppelliamo asce di guerra.

3 commenti:

  1. ...quando camminavo con il nonno lungo la strada del campino, mentre spingevo la carrozina tra un campo di mais e l'altro, mi raccontava sempre le storie di quando era giovane...del ragazzo fucilato in piazza da dei fascisti davanti ai suoi occhi, le sue fughe in bici, della guerra e di come è scappato..

    ..tra 11 giorni sono sei mesi che il nonno se ne è andato e tra 12 giorni è il suo compleanno...

    Oggi mi mancano un sacco quelle camminate..per assurdo i momenti in cui mi raccontava tutte queste storie, per lui tristi anche se non te lo faceva pesare, ora sono i ricordi più belli che ho del tempo passato insieme a lui..

    ..quanto mi ha insegnato il nonno con le sue poche parole..nonostante quello che ha passato non ha perso mai il sorriso e la sua semplice ironia: fino a quando gli è stato possibile ha sempre sorriso alla vita!
    Che esempio incredibile..mi manca tantissimo!

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  2. Fortunato il nipote che può ricordare così un suo nonno! e saggio quel nonno che si fa e si farà ricordare così!

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  3. I miei nonni sono morti prima che io nascessi, ma la mia mamma mi raccontava che ha visto tanti fascisti (anche gente del paese, che conosceva) volare giu' dal ponte sull'Adda, finita la guerra. Buttati giu' da quelli che avevano vinto.
    Neanche questo sento spesso raccontare... Chissa' cosa ci sentiremmo raccontare se avessero vinto queli altri.
    Saluti carissimi!

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