martedì 10 maggio 2011

Fuga?

Tra le varie reazioni di questi giorni alla notizia del progetto, ce n'è una che mi ha dato da pensare più delle altre. Una persona mi ha chiesto: "perchè fuggite? proprio ora che c'è così tanto da fare, anche a Bergamo, ve ne andate?".
Per me non è una fuga. Ci sono tanti aspetti positivi nel vivere qui, la vicinanza di amici e genitori, un lavoro gratificante, un rete di conoscenze e punti di riferimento, le montagne. Non credo che stiamo fuggendo. Stiamo mettendo un mattone di quel sogno grande che abbiamo di vivere in semplicità, più vicini a quello stato naturale e selvatico che ogni tanto abbiamo respirato stando nei boschi, dormendo tra gli alberi, nel silenzio notturno interrotto solo dalla civetta e dal ghiro. Di adeguarci ai ritmi della natura seguendo quelli delle semine e della raccolta. Di stare più tempo all'aria aperta che tra quattro mura. Di muoverci, usare il corpo per lavorare, sentire la fatica nei muscoli della gambe e delle braccia. E poi di incontrare persone, crescere nella comunicazione empatica, fare esperienza dell'altro, scoprire approcci e stili di vita. Per fare questo abbiamo bisogno di lasciare la città. C'è da fare ovunque, in città, nelle valli, in campagna. E anche in città si possono fare cose bellissime, orti urbani, attività di resistenza, l'associazione di Venezia Spiazzi, che ha organizzato il Dragon Dreaming, è un esempio interessantissimo.
Ma ora è il "richiamo della foresta" a prevalere e non possiamo più ignorarlo.
No, non è una fuga. Si conclude una fase. Quella del sognare e del pianificare. Entriamo nella fase del fare. Abbiamo trent'anni e il futuro è qui. Vogliamo realizzare la nostra visione.

4 commenti:

  1. Ho l'impressione che rimanere, per molti è una fuga... da se stessi!
    Nessuno fugge quando ascolta il suo cuore, credo sia questa la priorità eil servizio vero, non pensare razionalmente dove c'è bisogno... Dovunque c'è bisogno. Io sono terribilmente felice della vostra partenza e vi sento e vi sentirò più vicini, non più lontani... O almeno la distanza e il dove sono relativi. Sempre.

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  3. Penso proprio di voler aggiungere anche io un mattone al vostro sogno.
    Penso proprio che quel sogno di tornare a vivere in maniera semplice e radicale, inizi qui ed ora. Come se spazio e tempo davvero non esistessero. E' proprio così, siamo vicini anche ora...non importa dove, ma come. Ritrovarsi e scoprirsi a ridiventare grandi. Che meraviglia. Speriamo che anche chi ti ha posto quella domanda che ti ha fatto riflettere, torni in sè, la smetta di scappare da quello che è e inizi a realizzare la sua visione. ;-)
    Sono con voi...e penso proprio che quando sarà il momento, vi verrò a trovare!

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  4. @Giampiero. grazie!!! La relatività della distanza l'abbiamo imparata insieme cercando rustici fino in Val Taleggio. Ed è stato fondamentale.

    @anonimo. Grazie. Ci avrebbe fatto piacere se avessi firmato il commento...cmq ti aspettiamo!

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