sabato 16 luglio 2011

A Rays

I dieci giorni a Rays sono terminati.
Gli obiettivi erano molteplici: vivere insieme alle persone con cui ci piacerebbe creare un ecovillaggio, lavorare insieme per definire come organizzarci per i prossimi mesi, dare una mano agli abitanti di Rays per la costruzione di una pedana palafittata per la yurta...

La mattina, dopo la colazione, ci dividevamo in tre gruppi: uno si occupava di preparare il pranzo e la cena in modo da non dover cucinare alla sera, uno organizzava giochi e attività per le bambine e un altro lavorava alla pedana in legno.
Il gruppo che stava con le bambine era sempre coadiuvato da Eduardo che ci ha aiutato, sperimentandole al momento, ad individuare alcune strategie per comunicare in modo nonviolento nei momenti di conflitto tra loro. Classico dei classici: la scenata di isteria con relativi graffi e spinte per contendersi un gioco, urlando "mio, MIO!!!!". Abbiamo provato a connetterci con il nostro bisogno di genitori in quel momento, per non entrare in una dimensione di giudizio e/o di rabbia, e abbiamo tentanto di comunicarlo alle bambine. Ad esempio dicendo: "Io avrei bisogno di serenità e che voi bambine foste felici. Vorresti dare il giocattolo a XXX e tu giochi con quest'altro?/ Vorreste usarlo insieme?" Spesso ha funzionato. In questo modo si smette anche di giudicare il bambino come un "bamboccio" che non può capire. Il bambino è molto più vicino e connesso con i propri bisogni di quanto lo siano gli adulti, noi possiamo lavorare insieme per cercare di aiutarli a rimanere connessi e a non confondere le strategie per soddisfarli con i bisogni reali. Il bisogno in quel momento è di divertirsi e giocare, ma questo bisogno lo si può soddisfare con innumerevoli giochi e attività. La CNV (comunicazione nonviolenta) diventa così uno stimolo alla creatività!

Alla fine della mattinata ci si ritrovava tutti per il pranzo e dopo una breve siesta iniziava il pomeriggio che è stato sempre dedicato ai lavori di gruppo per capire come muoverci nei prossimi mesi.


Dopo alcune fatiche iniziali, abbiamo utilizzato il metodo Dragon Dreaming, con Mattia come facilitatore, e alla fine abbiamo elaborato questo Karabbirt (ragnatela) di cose da fare.


Ognuno si è preso qualche "compito" scegliendo se essere "leader" di quel gruppo, cioè uno che se la sente di occuparsene e ha piacere a farlo, oppure "apprendista", cioè uno spaventato a farlo da solo ma che desidera dare una mano, o ancora "formatore", cioè uno che sa farlo, ma si annoierebbe e non ha voglia di occuparsene e si mette a disposizione per dare informazioni agli altri due.

La progettazione della pedana per la yurta è stata seguita solo da alcuni, che hanno così sperimentato il lavoro di progettazione in équipe e la CNV nei momenti di conflitto che inevitambilmente si sono presentati. Poi in molti hanno collaborato a piantare chiodi, spostare assi e piantare pali.
Alla fine siamo riusciti a lasciare una pedana quasi completa, sulla quale verrà spostata la yurta che ora è montata a terra e che verrà utilizzata dall'associazione Rays per i corsi che organizza.

Eccola  qui, sopra:


e sotto:


Ed eccoci qui tutti riuniti per il test di resistenza della struttura:


Purtroppo la connessione internet era difficilissima e non siamo riusciti ad aggiornare pedissequamente il blog. Questo ci ha permesso però di disintossicarci dalla tecnologia per immergerci pienamente nei bellissimi boschi attorno a Rays, che ci hanno curati, coccolati, temprati.

Ora siamo al mare a goderci qualche giorno di pura vacanza...

2 commenti:

  1. clic! PC acceso...secondi di attesa...che parte! a tuffo su Internet...Google...la pagina preferita...clic!...nessuna novità!!!!
    ehi! ci siete?...
    michele

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  2. non pensate che ci siamo dimenticate di voi,vi teniamo sotto "controllo",vediamo che va tutto bene...anche al nido.ormai siamo agli sgoccioli ancora 15 giorni e poi vacanza!un GROSSO bacione a Greta e buona vita
    da ileana e silvia

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