domenica 23 ottobre 2011

Wwoofering e dintorni... soprattutto dintorni

Le ultime due settimane sono state molto intense, tanto da non riuscire ad aggiornare il blog.
Gli ultimi giorni dai nostri host sono stati impegnativi perché li abbiamo aiutati nell'organizzazione di un corso di agricoltura bio-dinamica che si teneva presso di loro. Abbiamo impermeabilizzato la tenda in cui si teneva la parte teorica del corso, per affrontare una pre-annunciata pioggia che poi non è arrivata. Abbiamo cucinato un buffet per una ventina di persone e abbiamo allestito una stanza, che aveva bisogno anche di un'imbiancata, per accogliere i corsisti in caso di freddo e per la cena serale.
Il corso è stato molto interessante, per noi era il primo approccio alla bio-dinamica; dopo un'infarinatura di teoria, nel pomeriggio abbiamo preparato il corno-letame, cioè abbiamo riempito corna di vacche cresciute in aziende bio-dinamiche con letame fresco, che poi vengono sotterrate perché in primavera si possano dissotterrare piene di humus buonissimo.




Fatto questo abbiamo partecipato alla dinamizzazione in acqua del humus pronto dell'anno scorso


 e alla fertilizzazione della terra spargendo il composto con dei rami di erica.



Sembravamo un po' degli sciamani e un po' dei matti, con questi rami di erica in mano e i secchielli con la diluizione, aggirandoci tra gli ulivi "benedendo" la terra… ma in molti ci hanno confermato che questo metodo creato quasi un secolo fa da Steiner funziona. Il principio è molto simile a quello dell'omeopatia, perché la diluizione è elevatissima, eppure ci raccontavano che un tipo scettico ha provato a fertilizzare con il cornoletame solo alcuni dei suoi terreni confinanti tra loro: a parità di condizioni climatiche e tipo di coltivazione, quelli fertilizzati con il cornoletame alla fine della stagione erano più floridi e rigogliosi. Provare per credere.
La giornata intensa si è conclusa con una lauta cena consumata nella stanzetta imbiancata da noi il giorno prima, tra chiacchiere bio-dinamiche e non.

L'ultimo giorno abbiamo fatto una piccola gita al Giardino dei Suoni di Paul Fuchs. Si tratta di un parco realizzato all'interno della bellissima proprietà di questo artista, dove sono dislocate molte delle sue opere, prevalentemente realizzate con materiali metallici. Si cammina attraverso grandi prati e nei giorni di vento si sentono suoni particolari emessi dalle sculture stesse che, frutto di precisi calcoli matematici, ondeggiano al vento, leggere.






Tutto attorno alla casa dell'artista ci sono installazioni e opere d'arte, che diventano anche giochi per bimbi. Greta è stata attirata da una sorta di enorme xilofono costruito con delle pietre piatte simili all'ardesia, appoggiate su sbarre di metallo, che suonate con un bastone di legno emettono dei bellissimi suoni...






da uno scivolo doppio, con percussioni al centro...







 e da una doppia spirale realizzata con un unico tubo d'acciaio che rotolava nel prato, che è stata meglio di una lezione di psico-motricità, perchè ha stimolato in Greta movimenti incredibili, acrobazie attaccata alle curve della spirale, risate e versi...
Le foto rendono bene il suo continuo movimento e l'impossibilità di fermarla in un fotogramma.






Abbiamo anche incontrato Paul Fuchs, dal tipico aspetto da artista scompigliato e innamorato delle sue creazioni, divertito e accogliente. Peccato non riuscire a raccontare l'atmosfera magica che si respirava in quel prato, quando una luna tonda e bianchissima ha fatto capolino da dietro gli alberi nel rosa del tramonto, le sculture ferme, senza vento, e due cavalli liberi di correre tra le opere d'arte... un bel modo di concludere la nostra prima esperienza di wwooferaggio.

Il giorno dopo siamo partiti, con quella sensazione che si prova l'ultimo giorno di scuola…il dispiacere di lasciare i compagni, la gioia di andare a fare altre cose belle, lasciavamo infatti questa bella famiglia con cui abbiamo condiviso tre lunghe ed intense settimane, ma andavamo ad incontrare una parte del nostro gruppo, quello con cui stiamo pensando alla creazione di un ecovillaggio, per raccogliere i marroni insieme.
Purtroppo quest'anno la siccità è stata devastante per i castagni, che in caso di scarsità d'acqua si "spogliano" prima del tempo facendo cadere le castagne ancora piccole, e, come se non bastasse, è arrivato pure il cinipide, un insetto particolarmente dannoso che attacca i castagni. L'intento era quello di raccogliere un buon quantitativo di marroni, ma siamo riusciti a raccoglierne molti meno del previsto. Al di là dei numeri è stato bello addentrarsi in questo castagneto lasciato incolto, tra ginestre, eriche, felci, rose canine e rovi, seguire i sentieri dei cinghiali e cercare proprio lì, dove si vedevano le bucce lasciate dai loro pasti notturni, per scovare, sotto le foglie secche dei castagni qualche bellissimo e lucido marrone. E poi ritornare con il cesto pieno e svuotarlo nei sacchi insieme a quelli raccolti dagli altri e vederli inselvatichiti dalle due ore passate in solitudine, con i capelli scompigliati dai rami bassi e gli occhi allucinati che tornavano a guardare altro che non fossero foglie, ricci, rami e marroni!
Il secondo giorno di raccolta un forte vento gelido proveniente da nordest ha scosso per tutta la notte e la mattinata le chiome dei castagni facendo cadere molti ricci di marroni maturi, e così abbiamo potuto fare un secondo giro, piuttosto proficuo, nello stesso castagneto.
Abbiamo passato l'ultima sera a selezionare i marroni più grandi dalle castagne più piccole e da quelle con il verme; sembravamo quelle famiglie contadine di una volta che tutte insieme facevano questi lavori semplici e ripetitivi, raccontandosi storie, cantando, chiacchierando. Anche le bimbe ci aiutavano o gironzolavano attorno al camino, aspettando qualche caldarrosta appena tolta dal fuoco.
Il giorno dopo siamo partiti per salire al nord, facendo tappa in Lunigiana per vedere dei borghi in vendita, diretti a Bergamo per l'incontro del nostro gruppo.
In questi giorni abbiamo festeggiato i due anni di Greta ben 4 volte, con il gruppo, con gli amici, con i nonni e Greta deve aver spento almeno una ventina di candeline, perchè ogni volta ha voluto spegnerle e riaccenderle almeno tre volte!!


Oggi per il suo compleanno l'abbiamo portata a vedere gli animali del Parco delle Cornelle. Uno zoo,   - è vero! - , con animali cresciuti in cattività in un habitat che non è il loro, però è stato bello vedere la meraviglia nei suoi occhi nel vedere l'elefante, i pinguini, le giraffe, i pappagalli e tutta la fantasia con cui la Natura si è sbizzarrita nel dare vita a questi animali così colorati, dalle forme così strane, diverse una dall'altra, così buffi, grandi, viscidi, feroci, teneri, morbidi, coriacei... nessun artista, nemmeno il più creativo, riesce a battere la Natura!









e con questa meraviglia negli occhi, andiamo a dormire per prepararci alla giornata di partenza prevista per domani, in attesa di ritrovare una natura più selvatica, incontrare animali liberi (non così feroci!!) e tornare al lavoro!

1 commento:

  1. tanti auguri a greta, innanzitutto! e poi ragazzi, che vita! le immagine raccolte in questo post danno probabilmente solo una vaga idea della vostra meravigliosa avventura, che prosegue incessantemente e dando buoni frutti, mi pare... vi auguro di proseguire così, dandovi l'in bocca al lupo per il freddo che arriva, che non vi colga impreparati! copritevi e continuate a scrivere... a presto si spera,
    con affetto,
    giulia, bea e andrea

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