giovedì 4 agosto 2011

RIVE

Al Vignale, dove si è tenuto il raduno della RIVE - Rete Italiana dei Villaggi Ecologici, ci abbiamo passato un'intera settimana. Siamo arrivati la domenica sera per dare una mano alla costruzione del villaggio che doveva accogliere i 300 partecipanti.


 Il posto era tosto, nel senso il terreno è grande e brullo, con distanze ampie tra il nostro camper, la cucina, il compost toilet, le docce...


...quindi abbiamo ritirato fuori la fascia porta bambini, anche perchè Greta si pungeva subito i piedi con i milioni di cardi che crescono lì. L'accoglienza è stata calorosa e Nicola si è subito messo a lavorare assiduamente, da bravo bergamasco :-), alla costruzione degli ombreggianti, mentre Valeria ha cercato di dare una mano in cucina, con scarsi risultati perchè Greta ha impiegato un po' più di tempo ad ambientarsi e muoversi autonomamente (vuoi per i cardi, vuoi per le tante persone nuove da conoscere...).

 Ci siamo trovati a lavorare fianco a fianco con persone diversissime, selvatici e cittadini, tutti insieme per contribuire a creare le strutture perchè la RIVE potesse aver luogo anche quest'anno, in questo ecovillaggio nascente, vicino a Blera, nell'alto Lazio.

Ogni giorno aumentavano i volontari e ogni mattina a colazione si incontravano facce nuove e si intraprendevano nuove conversazioni. Siamo diventati talmente tanti, e molti non avevano telefonato per avvisare del loro arrivo, che ad un certo punto scarseggiava il cibo e ci hanno chiesto di dare un contributo economico con il metodo del "Cappello magico" (cioè trova il tuo punto di equilibrio e metti ciò che puoi), mentre in teoria per i volontari non era prevista la quota perchè si offrivano per lavorare prima e durante il raduno.
Si sono costituiti diversi gruppi di volontari: addetti agli ombreggianti, cucina, spazio bambini, addetti ai compost toilet, accoglienza e reception, acqua (perchè l'acqua potabile per ora al Vignale non c'è e nei giorni precedenti il raduno bisognava andarla a prendere con le taniche e l'auto ad una fonte al paese, mentre durante il raduno veniva portata dal comune con le autocisterne).

E poi hanno continuato ad arrivare gli ecovillaggisti, quelli storici e quelli appena partiti, e una marea di altre persone interessate e curiose.
Finalmente giovedì 27 luglio è cominciato il raduno. Il programma era denso, ma lasciava anche degli spazi di chiacchiere informali e siesta.


 La mattina era sempre previsto un incontro tematico, che si svolgeva con la tecnica del "fish bowl", cioè al centro del cerchio dei partecipanti si formava il cerchio dei rappresentati degli ecovillaggi che discutevano sul tema della giornata, tutti noi partecipavamo come uditori, e se avevamo voglia di fare una domanda o di intervenire, rimanevano a disposizione due posti vuoti nel cerchio piccolo.
 Il pranzo iniziava con un cerchio tutti insieme di ringraziamento alla terra e di connessione con tutti e diventava occasione per conoscersi meglio o, per noi, per incontrarsi con i presenti del nostro gruppo, che per ora si chiama Ecomunità.

Il pomeriggio del venerdì e del sabato venivano offerti diversi workshop dagli ecovillaggi presenti. Valeria ha seguito quello delle tinture naturali, quello di taglio e cucito  e il cerchio di donne tenuto da Delsa del Popolo Elfico, mentre Nicola ha seguito quello delle costellazioni familiari tenuto dalla Città della Luce.

C'è stato anche il tempo per una gita alla vicina necropoli etrusca, dove, tra l'altro si è svolto anche un incontro tematico.

Il giorno della presentazione dei nuovi progetti, anche Ecomunità si è presentata, anzi proprio noi siamo stati investiti dal nostro gruppo per la presentazione. Ci siamo presentati come gruppo che ambisce a lavorare sulla Comunicazione Non Violenta e che per ora non ha un luogo,  come un gruppo molto eterogeneo per età e stile (non siamo tutti fricchettoni, nel senso classico del termine). In quel frangente abbiamo potuto conoscere invece molti pionieri che hanno già il posto e che cercano persone che vogliano insediarsi insieme al loro e certamente qualcuno lo prenderemo in considerazione.

In questo Rive abbiamo scoperto che in realtà gli ecovillaggisti non sono così fricchettoni come si crede, a parte gli Elfi, di cui abbiamo apprezzato il loro essere celebratori, capaci di festeggiare ogni momento con una canzone, e anzi, ci sono alcuni ecovillaggi con stili anche piuttosto "urbani". C'è chi basa la propria economia soprattutto sulla produzione agricola e chi sui corsi rivolti all'esterno. Chi vive in case di paglia nel bosco e chi ha ristrutturato un intero borgo.

Portiamo con noi tanti nuovi contatti, tante persone belle con cui abbiamo scambiato, una famiglia che come noi è partita con il camper l'1 luglio, gli occhi degli ecovillaggisti anziani che brillano mentre ci incoraggiano a trovare la nostra strada e creare la nostra realtà, tanti nomi di posti da andare a vedere.

1 commento:

  1. la "cosa" assume contorni più definiti, il "mondo" si presenta con nuove e belle e solide realtà! Fa piacere sapere che, anche tra imprevisti e sudore, l'avventura continua in salute ed alleGREZZA, peccato solo x i piedini di Greta, ma a quest'ora si sarà già abituata. CIAO (un nonno "mia tat a bola!)

    RispondiElimina